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PRIMO SOPRALLUOGO
ENTRO 48/72 ORE
Prima indagine sull’origine del sinistro con accertamento dei danni diretti e prima ipotesi sulla causa del danno in ordine alla tipologia di condotta
Scarico
Mandata
Etc.
Individuazione del punto di rottura della condotta che ha originato lo spargimento d’acqua mediante:
VIDEOISPEZIONE
TERMOGRAFIA
STRUMENTI DI ANALISI
VIDEOISPEZIONE
Ricerca del punto di rottura
mediante ripresa all’interno
delle condotte con
micro-telecamera
(possibile solo nelle condotte di scarico).
Ha come obiettivo
l’acquisizione/visione dello
stato di fatto intervento
più idoneo per
ripristinare il danno.
TERMOGRAFIA
Ricerca del punto di rottura
mediante analisi non distruttiva
che si basa sull’acquisizione di
immagini all’infrarosso
(possibile nelle condotte di mandata dell’acqua).
Ha come obiettivo
l’individuazione del punto di
localizzazione della rottura.
INTERVENTI RIPARATIVI
RIPARAZIONE NON INVASIVA
1.
RISANAMENTO
DELLA CONDOTTA
Risanamento Continuo (metodo Relining)
Consiste nell’inserimento di una nuova tubazione all’interno della condotta esistente, con una contenuta riduzione della sezione. Successivamente, anche se non necessariamente, si procede al riempimento con una malta cementizia dell’intercapedine tra intradosso della tubazione esistente ed estradosso della nuova tubazione.
2.
RISANAMENTO LOCALIZZATO
(METODO PACKER)
Permette la sigillatura di giunti, crepe e/o rotture tramite l’impiego di una speciale fibra di vetro impregnata di resine silicate. La fibra è applicata sul punto da rivestire mediante l'utilizzo di palloni gonfiabili (packers).
Succesivamente si attende che il processo di polimerizzazione delle resine si concluda (circa 2 ore) ed infine il packer si sgonfia per poi essere estratto.
3.
RISANAMENTO
CON ANELLI
Consiste nell’installazione all’interno della condotta di una guarnizione in gomma di dimensioni variabili sostenuta da nastri in acciaio il cui tensionamento è garantito da un tenditore pneumatico o da una rivettatrice che consentono la permanente compressione della fascia in gomma contro le pareti interne della condotta. Questa tecnica è applicabile nel caso di condotte di diametro paria 500 mm o superiore.
RIPARAZIONE INVASIVA
Mediante scasso nella zona di rottura localizzata dalla termografia
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Scasso della zona di rottura localizzata dalla termografia con l'impiego delle consuete tecniche di demolizione.
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Riparazione della conduttura/tubazione individuata rotta con taglio e sostituzione della stessa.
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Finale verifica di tenuta impianto e messa in funzione dello stesso.
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Ripristino edile delle parti interessate a finire.